lunedì 6 febbraio 2012

L'albatro

Sovente, per diletto, i marinai catturano degli albatri,
grandi uccelli marini che seguono, indolenti
compagni di viaggio, il bastimento scivolante sopra 
gli abissi amari.

Appena li hanno deposti sulle tavole, questi re
dell'azzurro, goffi e vergognosi, miseramente
trascinano ai loro fianchi le grandi, candide ali, quasi
fossero remi.

Com'è intrigato, incapace, questo viaggiatore alato! 
Lui, poco addietro così bello, com'è brutto e ridicolo.
Qualcuno irrita il suo becco con una pipa mentre un
altro, zoppicando, mima l'infermo che prima volava.

E il Poeta, che è avvezzo alle tempeste e ride
dell'arciere, assomiglia in tutto al principe delle nubi:
esiliato in terra, fra gli scherni, non può per le sue ali
di gigante avanzare di un passo. 


Charles Baudelaire

2 commenti:

  1. La bellezza di un sogno...spesso si consuma nella realtà!

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  2. perchè spezzare le ali a chi felicemente svolazza nell'azzurro......Bellissima poesia

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