sabato 26 maggio 2012

I miei incantesimi sono infranti

I miei incantesimi sono infranti.
La penna mi cade, impotente, dalla mano tremante.
Se il mio libro è il tuo caro nome, per quanto mi preghi,
non posso più scrivere. Non posso pensare, né parlare,
ahimè non posso sentire più nulla,
poiché non è nemmeno un'emozione,
questo immobile arrestarsi sulla dorata
soglia del cancello spalancato dei sogni,
fissando in estasi lo splendido scorcio,
e fremendo nel vedere, a destra
e a sinistra, e per tutto il viale,
fra purpurei vapori, lontano
dove termina il panorama nient'altro che Te.

Edgar Allan Poe

4 commenti:

  1. ...i sogni sono infiniti...basta riaddormentarsi...e riprendere a sognare...e chi lo sa...forse qualcosa di più bello ed eccitante!

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  2. Addio, sei troppo prezioso perché io ti possegga,
    e assai probabilmente tu conosci la tua stima;
    la carta dei tuoi pregi ti consente di affrancarti;
    i miei titoli su di te sono tutti scaduti.
    Perché come ti tengo se non per tua concessione,
    e di tale ricchezza dov'è il mio merito?
    Ragione di questo bel dono a me manca,
    e così il mio diritto si sperde e a te si rende.
    Tu desti te stesso, ignorando allora i tuoi pregi,
    o me, a cui ti desti, prendendo per un altro;
    così il tuo gran dono, cresciuto su un malinteso,
    se ne ritorna a casa, ora che tu giudichi meglio.
    Ti ho avuto, quindi, come un sogno che lusinga:
    nel sonno un re, al risveglio tutt'altro.
    W. Shakespeare

    Bell'angolo Daniela... la poesia ci salverà!

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    1. Sì, la poesia un giorno salverà tutti, così come oggi salva noi. Grazie e benvenuto/a! Daniela

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