martedì 6 marzo 2012

Una furtiva lagrima

Nel citare il tema dell'imprescindibile rapporto fra musica e poesia, pochi ricordano i felici esperimenti dei librettisti d'opera lirica, che nel corso del XIX sec, diedero vita, insieme ad altrettanto grandi compositori, a insuperati capolavori.
Si trattava, spesso, di personalità eminenti nell'ambiente culturale dell'epoca, dove operavano come critici, scrittori, poeti.
Felice Romani era uno di questi: critico musicale e poeta, scrisse un centinaio di libretti per i più grandi operisti italiani.
Suo il testo di una delle romanze più memorabili, "Una furtiva lagrima", tratta dall'Elisir d'Amore di Gaetano Donizetti, cantata da Nemorino, nella terza scena del secondo atto, nel momento in cui si accorge di una lacrima che spunta dagli occhi di Adina, la donna da lui amata, e capisce così che lei lo ricambia.
 Buona lettura e buon ascolto

Una furtiva lagrima
negli occhi suoi spuntò:
Quelle festose giovani
invidiar sembrò.
Che più cercando io vò?
M'ama! Sì, m'ama, lo vedo.
Un solo istante i palpiti
del suo bel cor sentir!
I miei sospir, confondere
per poco a' suoi sospir!
I palpiti, i palpiti sentir
confondere i miei co'suoi sospir!
Cielo! Si può morir!
Di più non chiedo, non chiedo.
Ah, cielo! Si può morir d'amor.



2 commenti:

  1. Che dire....la sapienza e la passione per l'arte in tutta le sue sfumature... non è da tutti...usufruirne sazia chi ne è a digiuno!...Complimenti!

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  2. una lacrima.....non fu dichiarazione d'amore più bella

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