Campanella d'argento, del convento
Qui presso: voce di lontana infanzia
E' in quel fresco tinnire, che mi giunge
Or sì or no nell'ore più raccolte
Della giornata; e meglio all'alba, quando
Mute sono le strade e muto è il cielo.
Torno bambina: ho treccia al dorso, asciutte
Gambe di capriola, occhi ridenti
Pieni d'aprile: vo con la mia mamma
A messa, per viuzze ancor nel sogno
Del primo albore, colme d'un silenzio
Abbandonato, che sol rompe un'eco
Di campanella: - oh, mai non fosse, mamma,
venuto il giorno a dissipar quell'alba.
Ada Negri
...e nel rimenbrare l'eco di una campanella, molte albe e altrettante sere ti attraversano la vita!
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